La Pasqua cristiana, nella sua preparazione e celebrazione, ha il predominante significato di rinascita spirituale, espresso da una ricchezza di simboli...
La festa della Pasqua che celebreremo è trasversale ed è condivisa da diverse culture e religioni, in primo luogo la religione ebraica e quella musulmana. La parola "Pasqua" deriva dall'aramaico "pasha" che ritroviamo nel termine "pascha" della tradizione greca e latina e nella versione ebraica di "pesah". Sul suo significato letterale ci sono sostanzialmente due possibili interpretazioni. Secondo una prima interpretazione, Pasqua significa "passare oltre." Questo significato è quello più comune e più conosciuto. L'idea del passaggio rimanda per la tradizione ebraica all'attraversamento del deserto per giungere alla Terra Promessa, mentre nella tradizione cristiana il riferimento è al passaggio dalla morte alla Resurrezione del Cristo. Secondo una diversa interpretazione, Pasqua significa "passione". Questo secondo significato si basa sull'idea che il termine Pasqua derivi dal verbo greco (paskein), che vuol dire "soffrire". Al centro del significato letterale della parola, quindi, ci sarebbe la Passione di Cristo.
La Pasqua ebraica dura otto giorni e ricorda la liberazione del popolo ebraico dall'Egitto e il suo esodo verso la Terra Promessa. Il nome di pesah indica particolarmente la cena rituale celebrata nella notte fra il 14 e il 15 del mese di Nisan in ricordo di quella che aveva preceduto la liberazione dalla schiavitù in Egitto; i successivi sette giorni vengono chiamati “Festa dei Pani non lievitati” (o Festa dei Pani Azzimi). Questa settimana trae origine da un'antica festa per il raccolto delle prime spighe d'orzo e il loro utilizzo per preparare focacce senza lasciare il tempo necessario per il formarsi di nuovo lievito e così ottenere la fermentazione della nuova farina. La pesah, quindi, segna il principio della primavera ed è anche chiamata Chaghaaviv, cioè "festa della primavera".
La Pasqua cristiana, nella sua preparazione e celebrazione, ha il predominante significato di rinascita spirituale, espresso da una ricchezza di simboli. Il significato del simbolo del fuoco, con il quale inizia la Veglia Pasquale, è bene sintetizzato dalla preghiera del Messale Romano che accompagna la sua benedizione: "O Padre, che per mezzo del tuo Figlio ci hai comunicato la fiamma viva della tua gloria, benedici questo fuoco nuovo, fa che le feste pasquali accendano in noi il desiderio del cielo, e ci guidino, rinnovati nello spirito, alla festa dello splendore eterno".
Strettamente legato al simbolo del fuoco è quello del cero pasquale, segno del Cristo risorto, luce vera del modo che illumina ogni uomo.Il cero pasquale è la luce della vita che impedisce di camminare nelle tenebre; è il segno della vita nuova in Cristo che, strappandoci dalle tenebre, ci ha trasferito con i santi nel regno della luce. Cristo brillò su di noi che eravamo tenebre, ma ora siamo luce nel Signore (Ef 5,14). È il segno che ci permette di vivere come figli della luce (Ef 5,8), di rigettare le opere delle tenebre (Rm13,12), di restare in comunione con Dio (1Gv 1,5), di conservare l'amore con i fratelli (1Gv 2,8-11). È anche segno di fedeltà a Dio e vigilanza nella preghiera e nell'attesa.
Infine, abbiamo il simbolo dell’acqua che assume il significato di purificazione ed è segno di Cristo, acqua viva che spegne ogni sete e purifica da ogni peccato. Il simbolo dell'acqua, come del resto anche quello del cero pasquale, si estende oltre la Veglia Pasquale, e dà il significato della rinascita e della consacrazione al sacramento del Battesimo. Questo significato spirituale di consacrazione e benedizione si rivive nell'aspersione all'inizio della Messa domenicale, nel gesto di prendere l'acqua benedetta entrando in chiesa, nelle varie benedizioni nelle quali si asperge con l'acqua benedetta, nel rito della Dedicazione della Chiesa in cui si asperge il popolo e le pareti del tempio, nel gesto dell'unzione degli infermi, nella celebrazione delle Esequie. In ultima analisi, la Pasqua del Risorto porta la salvezza nelle vicende quotidiane della vita dei cristiani.
✞ Ignazio Sanna